sabato 29 agosto 2009

Come disegneresti Facebook se fosse una persona?



Vi chiedo di fare un gioco di fantasia, e pensare in che persona identifichereste i più famosi siti web del momento.

Un comics artist, Elontirien, ha fatto questo gioco ed ha deciso di disegnarli sotto forma di fumetto ed inserirlo sulla piattaforma “Devianart”, che è una sorta di social network artistico, dove tutti possono inserire le proprie creazioni.

Elontirien si è sicuramente divertito a fare questo disegno, ed è interessante notare come lui veda google come un insegnate imbronciato e l’unico adulto del gruppo.

Il resto dei network sono rappresentati da giovani, chi più chi meno, c’è il secchione di Wiki e il trasgressivo you tube. Naturalmente questa è una sua visione, probabilmente ognuno di noi li disegnerebbe diversamente, certo è che l’ho trovato un modo divertente di targettizzare questi siti.
Link [Devianart]

Anche i Mostri vivono con il Marketing


Non voglio offendere nessuno, infatti io mi riferisco al Mostro di Lochness :). Probabilmente avete sentito anche voi che pochi giorni fa è stato avvistato e da cosa se non da Google Maps?? Le coordinate sono le seguenti 57.214517N,4.57065W.

giovedì 27 agosto 2009

Tempo ed attenzione nella pubblicità on line




Da una ricerca eseguita da Eyeblastern, che a detta loro è “an independent, global innovator in digital marketing”, è emerso che il CTR(Click-through rate) è un parametro morto e sepolto (almeno così dicono), infatti, la percentuale di click sui banner è calata dal 5% allo 0,4%, in pochi anni.

Loro propongono un metodo alternativo per calcolare l’attenzione dell’utente sui banner pubblicitari seguendo un processo, a dire il vero, abbastanza logico:

Se chi clicca il banner è considerato “interessato” al prodotto o servizio offerto, perché non dovrebbe esserlo anche chi guarda il messaggio pubblicitario? (naturalmente riguarda i banner interattivi, con video ecc.)

Questo indice è suddiviso in due, Dwell Time e Dwell rate (qui: dwell rate e conversioni). Il Dwell time calcola il numero medio di secondi che il lettore trascorre con l’annuncio. I parametri utilizzati sono 3:

1. Tempo speso con il mouse sull’annuncio;
2. durata del video;
3. durata dell’esposizione del banner.
Il Dwell Rate è l’insieme dei casi in cui l’utente interagisce con l’annuncio divisa per il numero delle impressioni fatte.

Le cose più interessanti, almeno per me, emerse da questa ricerca sono le seguenti:

1. la maggiore attenzione ai banner si verifica al mattino molto presto, e nella pausa pranzo, mentre il CTR ha i suoi picchi la mattina presto e nelle ore dalle 17 alle 20;
2. l’attenzione ai banner sale ad ottobre, cala nei mesi successivi, mentre il CTR aumenta a dicembre (la gente prima valuta e poi a novembre acquista);
3. gli annunci che catturano maggiormente l’attenzione sono quelli del settore tecnologia/internet, mentre quelli che attirano maggiori click sono quelli del settore Gaming (stravincono);
4. il formato che cattura maggiormente l’attenzione è il rettangolo (330×250) e gli annunci inseriti in Messenger, mentre i maggiori click sono fatti sui Floating e su messenger.
Nella ricerca ci sono molti bei grafici da guardare, e per chi volesse, potrà farlo al link qui sotto ;)
LINK [Slide Eyeblaster]




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martedì 25 agosto 2009

Guerriglia Marketing





Vi ricordate il film “Il mistero della strega di Blair?”, credo proprio di si, comunque per questo film è stata utilizzata una strategia di comunicazione alquanto creativa e per quei tempi molto all’avanguardia.


Questa strategia si chiama guerriglia marketing e consiste in strumenti accattivanti e non convenzionali che fanno leva sull’immaginario delle persone e sui meccanismi psicologici. In quel caso era stata diffusa una “leggenda metropolitana”, tramite web e di lì a poco lanciata da vari media, dove si diceva che era stata trovata una registrazione di 4 cineasti alle prime armi, scomparsi anni primi nella foresta del Maryland. Guarda caso pochi giorni dopo uscì “The Blair Witch Project”.


Da allora sono state fatte molte campagne di Guerriglia Marketing e voglio farvi vedere di cosa si tratta (io le trovo geniali ):
Play Video


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Google fà il pieno di "Caffeine"

Google all’inizio di Agosto ha iniziato a lavorare sul futuro, ossia sulla nuova generazione di “web search”, nome in codice Caffeine a ha invitato il pubblico, via web, a provarlo per un test drive (Test).
La nuova struttura di ricerca “Caffeine”, è l’inizio del miglioramento che Google vuole portare al web serch, infatti sta chiedendo aiuto ad utenti esperti e a web developers tramite il blog ufficiale (official blog post).


Caffeine è il primo passo in un processo che spingerà sempre più verso una ottimizzazione dei risultati, aumentando la velocità e l’accuratezza delle ricerche e la capacità di comprendere meglio ciò che l’utente sta cercando.


Caffeine sarà nascosta agli occhi degli utilizzatori, nel senso che la pagina di ricerca di Google non subirà cambiamenti e questo vuol dire che molti non si accorgeranno delle differenze nei risultati di ricerca, ma è probabile che sviluppatori web e ricercatori esperti noteranno alcune differenze:

Tabella
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lunedì 24 agosto 2009

Up –sell MARKETING


Per chi non sapesse cosa si intende per up-sell darò una breve spiegazione. Questa strategia di marketing si applica nel momento in cui una persona sta gia comperando qualcosa che può essere o un oggetto o un servizio e consiste nell’offrire un prodotto o un servizio in più, spesso offrendo sconti o agevolazioni sul prezzo.


L’up-sell viene utilizzata soprattutto nelle vendite on-line, ma a mio avviso, può essere implementata anche nell’off-line.


Un esempio sono le super offerte effettuate da Mc Donald, del tipo Hamburger ad 1 euro!! A prima vista uno potrebbe pensare ma com’è possibile che ci guadagni qualcosa? La risposta è che in realtà sulla vendita dell’Hamburger ad 1 € non ci guadagna nulla ma con l’up-sell che applica quando qualcuno ordina si!

Ad esempio nel momento in cui si va ad ordinare ti viene offerto, il gelato a prezzo scontato, una bibita etc, facendoti spendere comunque di più di quello che inizialmenti avevi messo in preventivo.


Questa tecnica negli Stati Uniti è vista in maniera positiva, poiché la loro cultura è completamente differente, loro sono contenti se gli offri qualcosa in più, un servizio plus. Spesso noi, invece, siamo diffidenti e non vediamo di buon occhio queste offerte.

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domenica 23 agosto 2009

MENTAL DESIGN


Si sa, quando qualcuno dice “questo è un oggetto di design” ci si può aspettare di tutto, anzi si “pretende” di vedere qualcosa di unico. In questo caso, l’artist/designer Ivan Mavrović si è superato ed ha superato di gran lunga le aspettative di chi pretendeva l’originalità a tutti costi. Va di moda riciclare oggetti o parti di essi per fare svariate cose ma questo designer è andato oltre.

Questo è un mouse, fatto con parti riciclate di oggetti vari e udite udite, di una capra morta. Scendendo nel particolare, Ivan Mavrović ha utilizzato la parte superiore di un cranio di capra, una campanella di ottone, un tubo di ottone e altre parti di oggetti vari.

Questo Designer si è premurato nel dire che la capra è morta naturalmente, e che tutti gli oggetti da lui creati sono perfettamente funzionanti, questo per smentire chi dice che a volte il design sfocia più sul Kitch che non nel funzionale. Va bene, forse questo non è l’esempio migliore, però questo designer è sicuramente creativo e gli va dato atto della sua capacità di reinventare oggetti di uso comune dandogli un tocco, ma anche due, di originalità.

LINK: [Mental Designer]

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TEMPORARY SHOP.




Una nuova tendenza “made UK” ha fatto il suo ingresso in Italia, sono negozi temporanei, della durata di pochi giorni, di una settimana o di qualche mese. Questi punti vendita temporanei hanno lo scopo di pubblicizzare l’uscita di un nuovo prodotto, del lancio di un servizio, o per la sponsorizzazione di un evento imminente.
Una chiave di lettura di questo fenomeno, inquadrandolo in un contesto più generale, la dà Massimo Costa, direttore generale di Assotemporary, l’associazione di categoria: “Come dice efficacemente il filosofo e sociologo Zygmunt Bauman, oggi viviamo in una società liquida, dove identità e appartenenze hanno mutato significato e le strutture sociali sono divenute fluide. Tutto si fa più rapido e si dissolve e ricostruisce da un giorno all’ altro. Anche le modalità di distribuzione risentono di questa propensione alla fluidità".

Lo scopo principale non è più solamente quello di fidelizzare, bensì di far partecipare i clienti ad un evento, farli sentire parte di qualcosa di speciale ed unico. In Italia i primi sono stati Barilla con la nuova linea Alixir, Fiat, con la nuova 500, poi Nivea, Levi,s ed altri.
Gli psicologi dicono che il punto di forza che spinge questi store momentanei ad avere così grande successo è il meccanismo che inducono nei clienti, ossia una forma d’ansia che spinge le persone ad andare al Temporary shop, anche solo per dire” io ci sono stato” [FONTE: Eco di Bergamo].

Io spero non sia l’ansia a spingere le persone a recarsi in questi store anche perché lascerebbe nei clienti/frequentatori un brutto ricordo dell’esperienza che dovrebbe essere invece un qualcosa di straordinario e ricercato e dovrebbe lasciare un feedback assolutamente positivo.
In questo periodo Swarovski aprirà a Roma un Temporary shop e rimarrà aperto fino alla fine dell’anno, Prada invece sta attuando oramai da tempo un Tour di Temporary shop in giro per l’Europa e nel mondo, naturalmente nelle città più belle e nei centri più esclusivi.

Concludendo, questa, relativamente nuova tendenza, è sicuramente uno strumento di comunicazione e marketing in più per le aziende, anche se proprio per la durata i Temporary shop devono essere allestiti alla perfezione e studiati nei minimi particolari, dall’aspetto visual al fattore emozionale, ed elemento non meno importante da prendere in considerazione è la sponsorizzazione dell’evento, tutto questo in nome di una strategia di comunicazione integrata e coerente.

LINK: [Assotemporary]

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